IL CALCIO NON E’ SPORT PER SIGNORINE

Elena e Eva mi hanno deluso, e per certi versi gli eventi alla base di questa considerazione sono molto curiosi.

La prima non è mai stata più di un’amica virtuale, conosciuta casualmente su internet e con la quale mi sono semplicemente scambiato numerose e-mail, alcune delle quali anche molto confidenziali. Un giorno le ho detto che mi piaceva, manifestando però il desiderio che, date le oggettive difficoltà logistiche, fra noi due non cambiasse nulla. Dopo il suo iniziale quanto comprensibile imbarazzo sembrava che potesse andare così, ma obiettivamente devo riconoscere che da allora la nostra corrispondenza si è progressivamente diradata, e non credo solo per mancanza di tempo.
Elena è un’amica a cui ho chiesto di continuare a darmi quello che me l’aveva fatta apprezzare, e lei mi ha dato di meno.

Alla seconda ho capito di voler bene solo di recente. Ma non come accade di solito, frequentandola e conoscendone i pregi e i difetti, bensì scoprendo quanto ci restavo male ogni volta che, nonostante le belle parole sempre spese nei miei confronti, per un motivo o per l’altro rifiutava di incontrarmi. Vorrei davvero mettermi con lei, ci ho sperato. Così le ho parlato apertamente, e questa volta è stata lei a chiedermi di non cambiare atteggiamento, accettando il ruolo di amico.
Di fronte alle mie perplessità mi ha anche scritto testualmente di "non sparire", salvo poi essere proprio lei a non farsi viva per più di una settimana malgrado la e-mail e l’sms che le avevo inviato non fossero di quelli ignorabili.
Eva è un’amica alla quale ho chiesto di darmi qualcosa in più, e lei dopo aver finto di tenerci a me ha continuato a darmi il poco di sempre.

Sempre più spesso sento dire che le donne fanno parte di un’altra specie, e che se voglio condividere la mia vita con una di loro devo necessariamente accettare il loro modo di essere, di pensare e di agire.
No! A me non interessa accettare una donna; quello che cerco è una donna che mi accetti.

Domenica l’Inter ha vinto il derby, umiliando i derelitti cuginastri ben al di là del 2-0 finale ottenuto giocando un’ora in 10 contro 11 e gli ultimi tre minuti addirittura in 9 a causa del duplice cartellino rosso rimediato prima da Sneijder e poi da Lucio.
In settimana la propaganda rossonera l’aveva fatta da padrona (e sì che non siamo in campagna elettorale) inducendo perfino qualche parolaio professionista a considerare favorito il Milan in virtù del fatto che "Noi giochiamo meglio… Noi siamo più in forma… Noi abbiamo uno spogliatoio unito… Noi non abbiamo favori arbitrali…". A queste assolute falsità, si è aggiunta la faccia tosta di Galliani arrivato al punto di far posticipare una partita di Coppa Italia per poter "preparare nelle stesse condizioni la Stracittadina che dopo tanti anni vale lo scudetto" (sì, certo, come no… tanto il distacco in classifica cosa vuoi che conti?).
Coerentemente col mio sciopero del tifo, deciso a inizio stagione per protestare contro la mala-gestione societaria, la sera della partita sono andato in pizzeria con un paio di amici. Ma è inutile nasconderlo, un po’ di tensione c’era e quando ho visto in televisione l’esultanza in diretta di Gianluca Rossi per il gol di Milito, il raddoppio di Pandev e il rigore fallito dalla foca monaca Ronaldinho, ho goduto tanto anch’io. Il diavolo milanista era stato ricacciato all’inferno dove merita di marcire per i secoli dei secoli, e proprio quando cullava il sogno di realizzare chissà quale impresa impossibile.
Mi spiace solo che, perfino in questa occasione, l’allenatore e alcuni dirigenti nerazzurri abbiano trovato il modo di lamentarsi per un arbitraggio effettivamente negativo, ma assolutamente ininfluente ai fini del risultato. Domenica sera, come sempre nel calcio, ha vinto il più forte e il più forte non deve piangere mai. Sono del parere che una super-squadra come l’Inter degli ultimi anni dovrebbe limitarsi a vincere e stare zitta. Tutt’al più, se proprio qualcuno si sente danneggiato, che inizi a rubare anche lui!
Dopo tutto, cosa c’è di più bello che essere non solo i migliori, ma anche i più potenti?

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