IL TRADIMENTO, I DANNI, LE BEFFE

È successo sabato sera, in una pausa di lavoro. Quel “lavoro”, che per me è anche e soprattutto un piacevolissimo hobby.
Ero seduto sul letto abbracciato al dobermann del mio amico, e già da qualche minuto gli stavo accarezzando la testa. È bastata una frazione di secondo e quel momento così rilassante ha rischiato di trasformarsi in un dramma: uno scatto brusco, una specie di ringhio inspiegabilmente nervoso, e mi sono ritrovato i suoi denti in faccia. Istintivamentel’ho allontanato da me, o forse l’avrebbe fatto da solo. Sentivo male ma solo quando ho guardato la mia mano sporca di sangue ho preso coscienza di quello che mi era accaduto. Mi sono spaventato, sono corso in bagno a lavarmi la faccia evitando accuratamente lo specchio, e smadonnando contro quell’animale che non poteva capire i miei insulti. Il mio amico e sua mamma mi hanno aiutato a sciacquarmi, e hanno medicato le ferite, ma non era solo acqua quella che bagnava il mio viso. Lacrime… lacrime amare!
Non per il dolore, però. Un po’ per lo spavento, che comunque già si andava attenuando visto che l’occhio e l’orecchia non sono stati minimamente danneggiati. No, quello che mi ha fatto più male è stato constatare che a ferirmi era stato unamico. Un amico a quattro zampe un po’ invadente (comprensibile, visti i 70 kg di stazza), ma dal quale mai e poi mai mi sarei aspettato un trattamento del genere. Mi fidavo, viceversa di sicuro non gli avrei dato tanta confidenza. Non sono mica così pirla da avvicinare la mia testa a quella di una “belva” potenzialmente pericolosa!
ZEUS, PERCHÉ MI HAI FATTO QUESTO?!
Io mi sono opposto decisamente quando il tuo padrone ha ventilato la possibilità di farti sopprimere, ma ora vorrei che inqualche modo tu mi facessi capire le ragioni che ti hanno spinto a rivoltarti contro di me. Cosa cazzo ti è saltato in testa in quel momento? Cosa pensavi che volessi farti, se non manifestarti il mio affetto? Ma perché, maledizione, tutti fraintendono le mie intenzioni? Ti sono bastati pochi minuti per realizzare la cazzata che hai combinato, l’ho capito quando ti sei avvicinato a me con gli occhi tristi e le orecchie basse. Probabilmente volevi vedere come stavo e chiedermi scusa, ma ora non potrò più fidarmi di te, non ti porgerò mai più la mano affinchè tu me la possa leccare. Ti sembra giusto?
No, non lo è. Come non è giusto il comportamento eccessivamente allarmistico di mia mamma. Secondo lei avrei dovuto passare la notte al pronto soccorso in paziente attesa che qualche MACELLAIO vestito con un camice bianco mi mettesse le mani addosso, e fa niente se dopo essermi ripreso dall’iniziale shock ho potuto portare a compimento insieme al mio amico il lavoro che ci eravamo proposti di svolgere… Dopo tutto io ne ho tanto di tempo da perdere, vero? È per quello che dormo 5 ore per notte quando va bene… Molto meglio impiegarlo per evitare (ammesso che così fosse) i “gravissimi” “danni permanenti” rappresentati da qualche piccola cicatrice… Zeus non può avermi trasmesso alcuna malattia. É vaccinato, assolutamente sano. Questa per me è l’unica cosa che conta. E poi mi chiede perché non l’ho avvisata sùbito!
Il giorno dopo ero invitato a pranzo da altri amici. Prima di andare ho avvertito la padrona di casa perché non si impressionasse. Beh, non l’ha fatto, anzi mi ha detto che si aspettava molto peggio. Al telefono, prima di vedermi, mi ha tranquillizzato: “Tanto sei bello lo stesso”; a fine giornata il suo commento è stato: “Sei addirittura migliorato!”.
Non avevo avvisato nemmeno mio papà. Fino a stamattina; non volevo presentarmi in ufficio “mezzo sfigurato” senza prepararlo a quello che avrebbe visto. Neanche a dirlo, il “depositario delle verità assolute”, ha stabilito senza ombra di dubbio che a causa della mia pigrizia, ragione per cui ho rifiutato le cure dei MACELLAI, resterò deturpato a vita nonostante lui mi abbia messo in guardia dai rischi che corro pur rispettando la mia scelta, in modo tale che sbatta personalmente la testa sulle conseguenze delle mie decisioni. Quante volte l’ho sentito ‘sto discorso, ma del resto i fatti gli hanno sempre dato ragione. Sì, certo, come no… lasciamoglielo credere, va’… È talmente evidente che la colpa dell’accaduto è stata tutta mia. “Ma come, non lo sapevi che i dobermann sono una razza pericolosa? Ne parlano tutti!”. Sfortunatamente un sito internet specializzato ne indica un’altra ventina, senza fare il minimo cenno a questi presunti “mostri sanguinari”, ma che importanza può mai avere? Ormai la sentenza della mia colpevolezza è già stata scritta, e naturalmente è inappellabile.

Io so con assoluta certezza che non è così. Non è stata colpa mia, e non è stata nemmeno colpa di Zeus. Si è trattato semplicemente di una sfortunata fatalità. E c’è un’altra cosa che so: gli amici te li scegli, la famiglia invece ti tocca al momento della nascita. E non tutti hanno la stessa fortuna.

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